L’apporto dell’Opera lirica: “La gioia di riconoscere i luoghi”

László Polgár, dall’Opera “La Sonnambula” (1831) di Vincenzo Bellini, “Vi ravviso o luoghi ameni” – Atto I°.

Nel clima idilliaco di un villaggio montano, sullo sfondo si scorge il mulino sul bordo di un torrente che ne fa girare la ruota, Rodolfo ritrova i luoghi della sua giovinezza. Poi sulla gioia provata nel riconoscerli si sovrappone la malinconia.

«Il mulino… il fonte… il bosco…
E vicin la fattoria!…
(Vi ravviso, o luoghi ameni,
In cui lieti, in cui sereni
Sì tranquillo i dì passai
Della prima gioventù!
Cari luoghi, io vi trovai,
Ma quei dì non trovo più!)».

(versi di Felice Romani)

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