Lise de la Salle al pianoforte, Franz Liszt, “St François de Paule marchant sur les flots”
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L’apporto della Musica “a programma”: Franz Liszt, “San Francesco da Paola cammina sulle acque” (1862)
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L’apporto della Musica orchestrale “a programma”: Vivaldi, i concerti delle Quattro Stagioni (1725) / “L’Inverno”
“Le Quattro Stagioni” è il titolo con cui sono noti i primi quattro concerti per violino di Antonio Vivaldi: “Il cimento dell’armonia e dell’inventione”. Ognuno dei quattro concerti è accompagnato da un Sonetto. “Le stagioni” uscirono dalle officine tipografiche dell’editore Michel-Charles Le Cène ad Amsterdam nel 1725.
L’audio è stato registrato nella “Wiedemann Recital Hall” della Wichita State University da John Harrison, Violino / Robert Turizziani, Direttore / Wichita State University Chamber Players in data 6 febbraio 2000 (da Wikipedia).
Inverno
L’Inverno è un concerto in Fa minore per archi. Il concerto era stato concepito da Vivaldi perché fosse eseguito in chiesa, tant’è che i toni pastorali costringevano l’orchestra a suonare quasi in sordina, quasi a non voler disturbare i fedeli in preghiera. L’Inverno viene descritto in tre momenti: l’azione spietata del vento gelido (allegro), il secondo movimento, tra i più celebri delle quattro stagioni, della pioggia che cade lenta sul terreno ghiacciato (adagio) e la serena accettazione del rigido clima invernale (allegro).
Sonetto
Allegro [fai click per ascoltare]
Agghiacciato tremar tra nevi algenti
Al Severo Spirar d’ orrido Vento,
Correr battendo i piedi ogni momento;
E pel Soverchio gel batter i denti;
Adagio [fai click per ascoltare]
Passar al foco i dì quieti e contenti
Mentre la pioggia fuor bagna ben cento
Allegro [fai click per ascoltare]
Caminar Sopra il ghiaccio, e a passo lento
Per timor di cader girsene intenti;
Gir forte Sdruzziolar, cader a terra
Di nuovo ir Sopra ‘l giaccio e correr forte
Sin ch’ il giaccio si rompe, e si disserra;
Sentir uscir dalle ferrate porte
Scirocco, Borea, e tutti i Venti in guerra
Quest’ é ‘l verno, ma tal, che gioja apporte.
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L’apporto della Musica orchestrale “a programma”: Vivaldi, i concerti delle Quattro Stagioni (1725) / “L’Autunno”
“Le Quattro Stagioni” è il titolo con cui sono noti i primi quattro concerti per violino di Antonio Vivaldi: “Il cimento dell’armonia e dell’inventione”. Ognuno dei quattro concerti è accompagnato da un Sonetto. “Le stagioni” uscirono dalle officine tipografiche dell’editore Michel-Charles Le Cène ad Amsterdam nel 1725.
L’audio è stato registrato nella “Wiedemann Recital Hall” della Wichita State University da John Harrison, Violino / Robert Turizziani, Direttore / Wichita State University Chamber Players in data 6 febbraio 2000 (da Wikipedia).
Autunno
L’Autunno è un concerto in Fa maggiore per violino, archi e clavicembalo. Vivaldi descrive la figura del dio romano Bacco: un’iniziale panoramica della vendemmia è seguita dell’ebbrezza provocata dal vino, movimento dal titolo “I dormienti ubriachi”, in un clima trasognato e sereno. L’ultimo movimento coincide con i martellanti ritmi della caccia.
Sonetto
Allegro [fai click per ascoltare]
Celebra il Vilanel con balli e Canti
Del felice raccolto il bel piacere
E del liquor de Bacco accesi tanti
Finiscono col Sonno il lor godere
Adagio molto [fai click per ascoltare]
Fa’ ch’ ogn’ uno tralasci e balli e canti
L’aria che temperata dà piacere,
E la Stagion ch’ invita tanti e tanti
D’ un dolcissimo Sonno al bel godere.
Allegro [fai click per ascoltare]
I cacciator alla nov’alba a caccia
Con corni, Schioppi, e cani escono fuore
Fugge la belva, e Seguono la traccia;
Già Sbigottita, e lassa al gran rumore
De’ Schioppi e cani, ferita minaccia
Languida di fuggir, ma oppressa muore.
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L’apporto della Musica orchestrale “a programma”: Vivaldi, i concerti delle Quattro Stagioni (1725) / “L’Estate”
“Le Quattro Stagioni” è il titolo con cui sono noti i primi quattro concerti per violino di Antonio Vivaldi: “Il cimento dell’armonia e dell’inventione”. Ognuno dei quattro concerti è accompagnato da un Sonetto. “Le stagioni” uscirono dalle officine tipografiche dell’editore Michel-Charles Le Cène ad Amsterdam nel 1725.
L’audio è stato registrato nella “Wiedemann Recital Hall” della Wichita State University da John Harrison, Violino / Robert Turizziani, Direttore / Wichita State University Chamber Players in data 6 febbraio 2000 (da Wikipedia).
Estate
L’Estate è un concerto in Sol minore per violino, archi e clavicembalo. Il concerto per i suoi toni accesi e violenti riflette con maggiore efficacia rispetto agli altri la carica esplosiva della stagione. La tempesta viene descritta passo passo nella sua manifestazione al pastore: dapprima si avvicina da lontano nella calura estiva (allegro non molto – allegro), quindi il pastore che si spaventa per l’improvviso temporale (adagio presto) e infine la virulenza sprigionata dalla tempesta in azione (presto).
Sonetto
Allegro non molto – Allegro [fai click per ascoltare]
Sotto dura Staggion dal Sole accesa
Langue l’uom, langue ‘l gregge, ed arde il Pino;
Scioglie il Cucco la Voce, e tosto intesa
Canta la Tortorella e ‘l gardelino.
Zèfiro dolce Spira, ma contesa
Muove Bòrea improviso al Suo vicino;
E piange il Pastorel, perché sospesa
Teme fiera borasca, e ‘l suo destino;
Adagio e piano – Presto e forte [fai click per ascoltare]
Toglie alle membra lasse il Suo riposo
Il timore de’ Lampi, e tuoni fieri
E de mosche e moscon lo Stuol furioso.
Presto [fai click per ascoltare]
Ah, che purtroppo i suoi timor Son veri!
Tuona e fulmina il Ciel e grandinoso:
Tronca il capo alle Spiche ed a’ grani alteri.
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L’apporto della Musica orchestrale “a programma”: i concerti delle Quattro Stagioni (1725) / “La Primavera”
“Le Quattro Stagioni” è il titolo con cui sono noti i primi quattro concerti per violino di Antonio Vivaldi: “Il cimento dell’armonia e dell’inventione”. Ognuno dei quattro concerti è accompagnato da un Sonetto. “Le stagioni” uscirono dalle officine tipografiche dell’editore Michel-Charles Le Cène ad Amsterdam nel 1725.
L’audio è stato registrato nella “Wiedemann Recital Hall” della Wichita State University da John Harrison, Violino / Robert Turizziani, Direttore / Wichita State University Chamber Players in data 6 febbraio 2000 (da Wikipedia).
Primavera
La “Primavera” è un concerto in Mi maggiore per violino, archi e clavicembalo. I tre movimenti di cui consta la Primavera descrivono tre momenti della stagione: il canto degli uccelli (allegro), il riposo del pastore con il suo cane (largo) e la danza finale (allegro). Il violino solista rappresenta un pastore addormentato, le viole il latrato del suo fido cane mentre i restanti violini le foglie fruscianti.
Sonetto
Allegro [fai click per ascoltare]
Giunt’ è la Primavera e festosetti
La Salutan gl’ Augei con lieto canto,
E i fonti allo Spirar de’ Zeffiretti
Con dolce mormorio Scorrono intanto:
Vengon’ coprendo l’aer di nero amanto
E Lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti
Indi tacendo questi, gl’ Augelletti;
Tornan’ di nuovo al lor canoro incanto:
Largo [fai click per ascoltare]
E quindi sul fiorito ameno prato
Al caro mormorio di fronde e piante
Dorme ‘l Caprar col fido can’ à lato.
Allegro [fai click per ascoltare]
Di pastoral Zampogna al suon festante
Danzan Ninfe e Pastor nel tetto amato
Di primavera all’ apparir brillante.
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L’apporto dell’Opera lirica: “Abbandono e distacco dai luoghi”
Placido Domingo, dall’Opera “Madama Butterfly” (1904) di Giuseppe Verdi, “Addio Fiorito Asil” – Atto III°.
F.B. Pinkerton che sta per abbandonare Cio-cio-san portandosi via il figlio, mente si allontana, preso dal rimorso, dal giardino contempla con grande rimpianto la casa giapponese.
«Addio fiorito asil,
di letizia e d’amor.
Sempre il mite suo sembiante
con strazio atroce vedrò».
(versi di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica)
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L’apporto dell’Opera lirica: “La gioia di riconoscere i luoghi”
László Polgár, dall’Opera “La Sonnambula” (1831) di Vincenzo Bellini, “Vi ravviso o luoghi ameni” – Atto I°.
Nel clima idilliaco di un villaggio montano, sullo sfondo si scorge il mulino sul bordo di un torrente che ne fa girare la ruota, Rodolfo ritrova i luoghi della sua giovinezza. Poi sulla gioia provata nel riconoscerli si sovrappone la malinconia.
«Il mulino… il fonte… il bosco…
E vicin la fattoria!…
(Vi ravviso, o luoghi ameni,
In cui lieti, in cui sereni
Sì tranquillo i dì passai
Della prima gioventù!
Cari luoghi, io vi trovai,
Ma quei dì non trovo più!)».
(versi di Felice Romani)
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L’apporto dell’Opera lirica: “L’amore per la Patria”
Giuseppe Verdi, “I Vespri Siciliani”, Overture, Direttore Claudio Abbado
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L’apporto dell’Opera lirica: “L’amore per i luoghi”
Ferruccio Furlanetto, “O patria… o tu, Palermo”, Direttore Riccardo Muti, dai “Vespri Siciliani” (1855), Opera di Giuseppe Verdi
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